Diario di Bordo #0 — Come tutto è cominciato

Non ricordo il momento esatto in cui ho iniziato a scrivere, ma ricordo il silenzio e il bisogno di riempirlo.

Le prime parole sono nate in un angolo di tempo sospeso: tra un tramonto e una pagina bianca. Non avevo un piano, solo una penna e quella sensazione urgente di voler dire qualcosa a qualcuno… anche se non sapevo a chi, ne se qualcuno avrebbe mai letto.

Scrivevo in taccuini, su fogli volanti, a volte anche nel retro delle ricevute. Certe frasi arrivavano come onde, altre come vento contrario. Alcune le ho lasciate andare, altre le porto ancora con me.

Il mare, le leggende, le storie mai raccontate: non li ho scelti. Sono loro ad avermi scelta. È lì che torno quando scrivo. È lì che ho iniziato, anche se all’epoca lo chiamavo solo “pensare troppo”.

Scrivere per me non è mai stato un hobby, ma un modo per dare ordine al caos, o per ballarci dentro con più grazia. E forse, oggi, chi legge queste righe sente lo stesso vento che sentivo io. Forse questa è la prova che non ho mai scritto da sola.

– Iulia / EnigMindGirl… prima della rotta, sotto coperta, con l’inchiostro in mano


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